Dolcificanti ipocalorici e diabete: Posizioni delle organizzazioni scientifiche, mediche e dei pazienti

Un webinar da parte della Federazione Spagnola del Diabete (FEDE)

 

Sintesi:

  • I dolcificanti ipocalorici sono sicuri, anche per i diabetici, e Il loro consumo è molto al di sotto dei limiti stabiliti in termini di Dose Giornaliera Accettabile (DGA).
  • I dolcificanti ipocalorici hanno un effetto positivo sui livelli di glucosio nel sangue post-prandiale, quando vengono consumati al posto dello zucchero.
  • Sostituendo gli zuccheri, I dolcificanti ipocalorici possono aiutare a ridurre l’assunzione quotidiana di carboidrati e calorie.

Il 27 giugno 2019, la Federazione Spagnola del Diabete (Federación Española de Diabetes – FEDE) ha organizzato un webinar di 45 minuti dal titolo “Dolcificanti ipocalorici e diabete: Evidenza Scientifica” che è stato presentato dalla Dott.ssa Pilar Riobó, MD, PhD. Il webinar, sostenuto dall’Associazione Internazionale Dolcificanti (ISA), aveva come obiettivo quello di presentare l’evidenza scientifica in merito all’uso dei dolcificanti ipocalorici da parte di persone affette da diabete in base alle revisioni e a quanto incluso nelle opinioni scientifiche, documenti sulla posizione e consenso degli esperti di organi scientifici, autorità per la sicurezza e normative e organizzazioni di medici e/o pazienti collegate al diabete. L’articolo attuale fornisce un riepilogo delle informazioni presentate durante tale webinar dalla Dott.ssa Riobó, e che si può ancora visualizzare nel canale YouTube della FEDE qui.

Opinioni e Posizione Scientifiche degli organi scientifici e normativi

Nell’ultimo decennio, le agenzie normative, come l’Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare (EFSA), e le organizzazioni scientifiche come l’Associazione Americana per il Diabete (ADA) e l’Associazione Americana del Cuore (AHA), tra le altre, hanno pubblicato delle opinioni scientifiche e dei documenti di posizione in merito al consumo di dolcificanti ipocalorici da tutti i gruppi di popolazione, comprese le persone affette da diabete.

Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare (EFSA)
Sulla base di una forte evidenza, in un’opinione scientifica sui dolcificanti ipocalorici pubblicata nel 2011, l’EFSA ha concluso che: “Il consumo di alimenti che contengono dolcificanti ipocalorici al posto degli zuccheri induce un minor aumento del glucosio nel sangue in seguito al loro consumo rispetto agli alimenti che contengono zucchero”. Questa è un’indicazione sanitaria autorevole che si trova nel Registro dell’Unione Europea delle indicazioni per la nutrizione e la salute. In pratica, ciò significa che, rispetto agli zuccheri, i dolcificanti ipocalorici hanno un effetto favorevole sul glucosio post-prandiale, ovvero i livelli di glucosio nel sangue in seguito al consumo di alimenti/bibite, soprattutto per le persone con un’alterata tolleranza al glucosio, come quelle affette da diabete o pre-diabete.

Associazione Americana per il Diabete (ADA) – Associazione Americana del Cuore (AHA)
Nel 2012, l’ADA e l’AHA hanno rilasciato una Dichiarazione di Posizione congiunta sull’uso attuale e sulle prospettive in termini di salute per quanto riguarda i dolcificanti ipocalorici. Tra le loro conclusioni, hanno affermato che: “I NNS [dolcificanti non nutritivi] possono essere utilizzati in una dieta strutturata per sostituire le fonti di zuccheri aggiunti e che questa sostituzione può portare ad una leggera riduzione nell’assunzione di energia e ad una perdita di peso.” Con il riferimento ad una “dieta strutturata”, la posizione mira a sottolineare che, per poter aiutare nella gestione del peso, i dolcificanti ipocalorici devono essere consumati in un contesto di una dieta bassa in calorie, sana ed equilibrata, e che i benefici in termini di controllo del peso sono collegati al livello di zucchero e, di conseguenza, alla riduzione delle calorie.

Consenso degli esperti

Inoltre, il consenso degli esperti di recente pubblicazione, come ad esempio il Consenso Ibero-Americano sui dolcificanti ipocalorici da parte di Serra-Majem et al. (2018) e la Relazione sul Consenso sulla terapia nutrizionale per adulti con diabete e pre-diabete di Evert et al. (2019), quest’ultima sostenuta dall’Associazione Americana per il Diabete (ADA), ha rivisto l’attuale evidenza sul consumo dei dolcificanti ipocalorici e ha ribadito che questi dolcificanti sono sicuri per il consumo entro i livelli della Dose Giornaliera Accettabile (DGA). Questa Relazione sul Consenso ha concluso che, “la sostituzione degli zuccheri aggiunti con sostituti dello zucchero può diminuire l’assunzione quotidiana di carboidrati e calorie”, sottolineando che, “le persone dovrebbero ricevere dei consigli per evitare di compensare con l’assunzione di calorie aggiuntive da altri fonti di cibo.

Posizioni delle organizzazioni relative al diabete e dei pazienti

Analogamente, varie organizzazioni di medici e/o pazienti relative al diabete hanno pubblicato le loro posizioni in merito al consumo dei dolcificanti ipocalorici nel diabete.

Diabetes UK
Nel dicembre 2018, Diabetes UK ha aggiornato la sua Dichiarazione di Posizione sui dolcificanti ipocalorici per poter affrontare le informazioni confuse e contraddittorie che si trovano on-line su questo argomento. Tra una serie di raccomandazioni, ha affermato che “Sostituire gli zuccheri liberi con LNCS [dolcificanti ipocalorici o senza calorie] (soprattutto nelle bibite zuccherate) può essere una strategia utile e relativamente semplice (o un ‘primo passo’) per aiutare a ridurre l’assunzione di calorie e la gestione del peso” e, soprattutto, ha sottolineato che, “L’uso di LNCS per aiutare nella perdita del peso dovrebbe rientrare nell’ambito di una dieta salutare globale e di un programma di gestione del peso più ampio.

Associazione Latino Americana per il Diabete (ALAD)
Nel 2018, un gruppo di lavoro dell’Associazione Latino Americana per il Diabete (Asociación Latinoamericana de Diabetes – ALAD) ha realizzato una revisione approfondita della letteratura attuale sul ruolo e sugli effetti sulla salute dei dolcificanti ipocalorici. In merito al loro impatto sul controllo glicemico, il gruppo ha concluso che: “La stragrande maggioranza degli studi clinici controllati randomizzati mostra un effetto neutro dei dolcificanti ipocalorici sui livelli dell’emoglobina glicosilata (Hb1Ac), dell’insulina e del glucosio a digiuno e post-prandiale.” Il consenso ha anche sottolineato che se i dolcificanti ipocalorici vengono utilizzati come sostituti dello zucchero e nell’ambito di un piano dietetico strutturato, questi possono aiutare i consumatori a ridurre il consumo di carboidrati e l’assunzione di energia (calorie), e quindi possono aiutare nell’ambito di una leggera perdita del peso e del controllo del glucosio.

Messaggi da portare a casa

Alla conclusione del webinar organizzato dalla FEDE, la Dott.ssa Riobó ha sottolineato i seguenti messaggi da portare a casa:

  • L’uso dei dolcificanti ipocalorici è sicuro e può recare dei benefici anche alle persone affette da diabete, quando viene consumato nell’ambito di una dieta e di uno stile di vita salutari.
  • L’evidenza scientifica a supporto di queste conclusioni è forte, come confermato dalle organizzazioni scientifiche e di medici/pazienti e dalle agenzie per la sicurezza.
  • Quando si cercano informazioni on-line sui dolcificanti ipocalorici, bisogna sempre cercare fonti affidabili e informazioni basate su studi scientifici e/o chiedere informazioni ai professionisti della sanità.

Per ulteriori informazioni, potete guardare il webinar completo organizzato dalla FEDE in spagnolo con la Dott.ssa Pilar Riobó facendo clic qui. Per una rapida occhiata alle opinioni principali sui dolcificanti ipocalorici da parte delle organizzazioni per la sicurezza e collegate alla salute, vogliate scaricare l’infografica collegata, realizzata dalla FEDE, con il supporto dell’ISA, disponibile facendo clic qui.

  1. Diabetes UK. The use of low or no calorie sweeteners. Position Statement (Updated December 2018). Available at: https://www.diabetes.org.uk/professionals/position-statements-reports/food-nutrition-lifestyle/use-o….
  2. EFSA. Scientific opinion on the substantiation of health claims related to intense sweeteners. EFSA Journal 2011, 9(6), 2229. Available at: http://onlinelibrary.wiley.com/doi/10.2903/j.efsa.2011.2229/epdf
  3. Commission Regulation (EU) No 432/2012 of 16 May 2012 establishing a list of permitted health claims made on foods
  4. Evert AB, Dennison M, Gardner CD, Garvey WT, Lau KHK, MacLeod J, Mitri J, Pereira RF, Rawlings K, Robinson S, Saslow L, Uelmen A, Urbanski PB, Yancy Jr. WS. Nutrition Therapy for Adults with Diabetes or Prediabetes: A Consensus Report. Diabetes Care. 2019 May;42(5):731-754
  5. Gardner C, Wylie-Rosett J, Gidding SS, et al. Nonnutritive Sweeteners: Current Use and Health Perspectives. Diabetes Care 2012; 35(8): 1798-1808
  6. Laviada-Molina H, Escobar-Duque ID, Pereyra E, Romo-Romo A, Brito-Córdova G, Carrasco-Piña E, González-Suárez R, López-García R, Molina-Seguí F, Mesa-Pérez JA. Consenso de la Asociación Latinoamericana de Diabetes sobre uso de edulcorantes no calóricos en personas con diabetes [Consensus of the Latin-American Association of Diabetes on low calorie sweeteners in persons with diabetes]. Rev ALAD. 2018;8:152-74
  7. Serra-Majem L, Raposo A, Aranceta-Bartrina J, et al. Ibero–American Consensus on Low- and No-Calorie Sweeteners: Safety, nutritional aspects and benefits in food and beverages. Nutrients 2018; 10: 818