I dolcificanti con poche/senza calorie non influiscono sul ritmo cardiaco

Dichiarazione dell’ISA in risposta ad un nuovo studio osservazionale di Sun et al.

Bruxelles, 5 marzo 2024: Una solida evidenza proveniente da studi randomizzati controllati e da studi prospettici di coorte con metodi analitici rigorosi ribadisce che i dolcificanti con poche/senza calorie non hanno alcun effetto negativo sulla salute del cuore e possono addirittura offrire alcuni benefici per la salute cardiometabolica.1,2 Il recente studio osservazionale di Sun et al.3 può rischiare di confondere i consumatori, dato che le ricerche osservazionali non possono stabilire un rapporto causa-effetto.

Informazioni aggiuntive:

  • L’evidenza proveniente da studi randomizzati controllati e da studi prospettici di coorte con metodi analitici rigorosi conferma che non vi è alcuna evidenza di tali effetti avversi per le bevande con dolcificanti con poche/senza calorie e, di fatto, mostra alcuni benefici per la salute cardiometabolica.1,2
  • Lo studio di Sun et al. non ha preso in esame né fornito alcuna evidenza meccanicistica su come il consumo di bevande con dolcificanti con poche/senza calorie possa essere una causa di fibrillazione atriale. In realtà, i fattori di rischio della fibrillazione atriale includono, tra gli altri, l’obesità e il diabete di tipo 2, e sappiamo che le persone che convivono con tali condizioni possono utilizzare i dolcificanti con poche/senza calorie come strategia di riduzione del rischio nel tentativo di limitare l’assunzione di zuccheri. In questo studio, infatti, i partecipanti con un indice di massa corporea più elevato ed una maggiore prevalenza di diabete di tipo 2 hanno consumato più bevande con dolcificanti con poche/senza calorie. Inoltre, non si può escludere l’impatto di un confondimento residuo, in quanto lo studio non ha potuto considerare tutti i potenziali confondenti e le cause note di fibrillazione atriale. I risultati di questo studio potrebbero essere un tipico caso di causalità inversa che spesso interessa le ricerche osservazionali che studiano gli effetti sulla salute dei dolcificanti con poche/senza calorie.
  • È anche importante capire che queste scoperte si basavano sul fatto che i partecipanti ricordavano la propria dieta e l’assunzione di bevande, e solo durante i primi anni dello studio, quindi non sono stati rilevati i cambiamenti nel consumo di bevande. Tuttavia, è risaputo che le persone cambiano dieta nel tempo e, quindi, la mancanza di misure ripetute è una limitazione importante di questo studio.2
  • I dolcificanti con poche/senza calorie sono ingredienti sicuri che svolgono un ruolo importante nell’offrire ai consumatori la possibilità di scegliere tra opzioni dal sapore dolce con poche o senza calorie. Nell’ambito di una dieta equilibrata, i dolcificanti con poche/senza calorie possono essere uno strumento utile per ridurre l’assunzione di zuccheri e calorie, nonché per gestire i livelli di glucosio nel sangue4,5 e ridurre il rischio di carie dentali5.

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  1. McGlynn ND, Khan TA, Wang L, et al. Association of Low- and No-Calorie Sweetened Beverages as a Replacement for Sugar-Sweetened Beverages With Body Weight and Cardiometabolic Risk: A Systematic Review and Meta-analysis. JAMA Netw Open. 2022 Mar 1;5(3):e222092
  2. Lee JJ, Khan TA, McGlynn N, et al. Relation of Change or Substitution of Low- and No-Calorie Sweetened Beverages With Cardiometabolic Outcomes: A Systematic Review and Meta-analysis of Prospective Cohort Studies. Diabetes Care. 2022 Aug 1;45(8):1917-1930
  3. Sun Y, Yu B, Yu Y, et al, Sweetened Beverages, Genetic Susceptibility, and Incident Atrial Fibrillation: A Prospective Cohort Study. Circulation : Arrhythmia and Electrophysiology. 2024 ;0 :e012145
  4. Diabetes and Nutrition Study Group (DNSG) of the European Association for the Study of Diabetes (EASD). Evidence-based European recommendations for the dietary management of diabetes. Diabetologia. 2023 Jun;66(6):965-985
  5. EFSA Scientific opinion on the substantiation of health claims related to intense sweeteners. EFSA 2011 Journal 9(6): 2229, and 9(4): 2076