Dichiarazione ISA in risposta allo studio condotto da Hoffmann et al. presentato nell’ambito del convegno di Biologia sperimentale 2018
Lo studio curato da Hoffmann et al.1 sugli effetti biochimici del glucosio e dei dolcificanti ipocalorici nelle cellule (in-vitro) e gli esperimenti effettuati su animali, presentato nell’ambito del convegno di Biologia sperimentale 2018 e in un comunicato stampa il 22 aprile 2018, non fornisce alcuna prova sugli eventuali effetti negativi dei dolcificanti ipocalorici sull’obesità o sul diabete nell’uomo.
Negli studi condotti su soggetti umani non sono mai stati osservati né confermati i risultati segnalati in questo studio sperimentale. Inoltre, in tali esperimenti la concentrazione di dolcificanti ipocalorici a cui sono state esposte le cellule è talmente elevata da non essere riscontrabile in condizioni reali. Pertanto, non forniscono alcuna prova in relazione agli effetti clinicamente significativi legati all’uso dei dolcificanti ipocalorici nella gestione del peso corporeo o del controllo del glucosio. Nel complesso, data la scarsità di informazioni sulla metodologia e sugli esiti di tale studio e, fatto ancora più importante, data la mancata pubblicazione del medesimo in una rivista a revisione paritaria e, pertanto, non sottoposto a verifica a cura di altri esperti a tutt’oggi, è di capitale importanza scientifica riesaminare e interpretare con cautela gli effetti segnalati nell’abstract disponibile.
Per contro, numerosi trial clinici nell’uomo dimostrano puntualmente che i dolcificanti ipocalorici possono contribuire a ridurre l’apporto calorico e, di conseguenza, il peso corporeo se utilizzati al posto dello zucchero nell’ambito di un’alimentazione a calorie controllate e che i medesimi non incidono sull’omeostasi del glucosio nel sangue.2,3,4,5,6,7,8
Contrariamente a quanto affermato nello studio curato da Hoffmann et al., i dolcificanti ipocalorici possono anche rappresentare un contributo significativo per i diabetici dato che non influiscono sul controllo del glucosio nel sangue7,8. Degli effetti benefici dei dolcificanti ipocalorici sulla glicemia postprandiale si dà atto anche in un’indicazione sulla salute autorizzata in Europa, a seguito dell’opinione scientifica espressa dall’Autorità europea per la sicurezza alimentare (EFSA)6: “Il consumo di alimenti contenenti edulcoranti ipocalorici al posto dello zucchero induce un minor aumento di glucosio nel sangue dopo il loro consumo rispetto agli alimenti contenenti zucchero”.
Come viene largamente riconosciuto anche dalla comunità scientifica, è di importanza cruciale prendere in considerazione l’intera serie di prove nell’esaminare nuovi studi i cui esiti non debbono soppiantare i risultati degli studi di intervento sull’uomo ben articolati e controllati. Sulla base di abbondanti ricerche ben congegnate, tutti i dolcificanti ipocalorici approvati ivi compresi l’aspartame e l’acesulfame K possono contribuire a ridurre l’apporto calorico e l’assunzione di zuccheri e non influiscono sui livelli di glucosio nel sangue. Inoltre i dolcificanti ipocalorici non sono cariogeni e agevolano la salute dentale in quanto non vanno soggetti a fermentazione da parte dei batteri orali.6