I dolcificanti ipocalorici non sono associati ad un aumento del rischio di mortalità

Dichiarazione ISA in risposta allo studio di Malik et al.

Non esiste alcuna evidenza secondo cui i dolcificanti ipocalorici possono aumentare il rischio di mortalità, in base ad un notevole corpus di forte evidenza scientifica. In merito ad un nuovo studio di Malik et al.1, l’Associazione Internazionale Dolcificanti (ISA) desidera indicare che i dolcificanti ipocalorici sono tra gli ingredienti maggiormente soggetti a ricerca a livello mondiale. La sicurezza dei dolcificanti ipocalorici approvati è stata confermata ripetutamente dalle autorità normative di tutto il mondo, come il Comitato congiunto di esperti sugli additivi alimentari (JECFA) dell’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura (FAO) e dell’Organizzazione Mondiale della Salute (OMS), l’Agenzia per gli Alimenti e i Medicinali degli Stati Uniti (FDA) e l’Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare (EFSA).2,3,4

In questo documento di Malik et al., le analisi di due studi di coorte prospettici osservazionali negli USA hanno rilevato che il consumo di bevande con dolcificanti artificiali (ASB) – solo nella categoria più alta di assunzione corrispondente a >4consumi/giorno – è stata associata alla mortalità totale e causata da CVD (malattia cardiovascolare) solo nello studio su donne (Studio sulla Salute delle Infermiere), ma non su uomini (Studio di Follow-up dei professionisti in ambito sanitario). Come aspetto importante, in nessuno studio è stata trovata alcuna associazione con la mortalità dovuta a tumore. Inoltre, e nel loro commento sulle implicazioni cliniche del loro studio, gli autori affermano: “Le ASB si possono utilizzare per sostituire le SSB [bevande dolcificate con zucchero] tra i consumatori abituali di SSB, ma un consumo maggiore di ASB va sconsigliato.”

Va sottolineato, comunque, che una volta regolate le co-varianze come l’ipertensione, l’ipercolesterolemia, il diabete mellito di tipo 2, la malattia coronarica e l’infarto durante il follow-up, l’associazione tra ASB e la mortalità totale nelle donne è stata attenuata, e ciò indica che l’inversione della causalità e dei fattori di confusione possono spiegare molto bene l’associazione osservata riscontrata solo per un’assunzione molto alta di ASB (4consumi/giorno) e CVD nelle donne, ma non negli uomini. È interessante notare che questo studio ha rilevato, inoltre, che sostituendo 1 consumo/g di SSB con 1 consumo/g di ASB è stato associato a un 4% in meno di rischio di mortalità totale, un 5% in meno di rischio di mortalità da CVD e un 4% in meno di rischio di mortalità da tumore. Questa scoperta suggerisce che la sostituzione di SSB con ASB può recare dei benefici alla salute.

Utilizzati in alimenti, bibite e dolcificanti da tavolo, i dolcificanti ipocalorici possono offrire alle persone un’ampia scelta di opzioni dal sapore dolce con poche o nessuna caloria. Pertanto, possono essere uno strumento utile, quando vengono utilizzati al posto dello zucchero e nell’ambito di una dieta equilibrata, per aiutare a ridurre l’assunzione totale di zucchero e calorie e a gestire i livelli di glucosio nel sangue. I dolcificanti ipocalorici sono anche non-cariogeni, il che significa che non contribuiscono alla carie dentale.

  1. Malik et al. Long-Term Consumption of Sugar-Sweetened and Artificially Sweetened Beverages and Risk of Mortality in US Adults. Circulation. 2019;139:00–00. DOI: 10.1161/CIRCULATIONAHA.118.037401
  2. http://www.fao.org/food/food-safety-quality/scientific-advice/jecfa/en/
  3. http://www.fda.gov
  4. http://www.efsa.europa.eu/en/topics/topic/sweeteners