Dolcificanti ipocalorici e batteri intestinali: Nessun effetto avverso nelle dosi utilizzate per uso umano

Principali osservazioni da due nuovi studi di revisione su dolcificanti ipocalorici e microbiota intestinale

Sintesi:

  • Gli attuali studi non hanno riscontrato alcuna evidenza di effetti avversi per i dolcificanti ipocalorici sul microbiota intestinale nelle dosi utilizzate per uso umano
  • I cambiamenti a livello della dieta non collegati al consumo di dolcificanti ipocalorici sono probabilmente i fattori più importanti nel cambiamento della composizione del microbiota intestinale, a conferma del punto di vista sostenuto da tutte le principali autorità internazionali normative per la sicurezza e salute degli alimenti in base a cui i dolcificanti ipocalorici sono sicuri ai dosaggi attualmente approvati
  • Le ricerche future sugli esseri umani dovranno essere disegnate adeguatamente per studiare gli effetti sulla dieta a livelli di consumo realistici, prendendo in considerazione fattori noti per la loro influenza sul microbioma, come ad esempio i cambiamenti nella composizione della dieta o il peso corporeo, per evitare effetti che possano confondere

Il ruolo che i trilioni di microrganismi che vivono nel nostro tratto gastrointestinale, noti come microbiota intestinale o microbioma, possono svolgere nei confronti della salute umana è oggetto di molte ricerche, soprattutto da quando molta evidenza ha collegato il microbiota all’obesità e alle malattie croniche quali il diabete. Al tempo stesso, l’interesse scientifico è cresciuto per quanto riguarda il ruolo della dieta, che è un noto fattore significativo nella configurazione del microbioma. Pertanto, quando nel 2014 uno studio a supporto del fatto che alcuni dolcificanti ipocalorici avrebbero potuto influenzare il microbiota intestinale è stato pubblicato da Suez et al., questo ha destato molto interesse scientifico e ha dato origine a titoli nei media più importanti nonostante l’evidenza esistente da studi sul metabolismo e la sicurezza che dimostrano che non esistono effetti rilevanti dal punto di vista clinico dei dolcificanti ipocalorici sul microbiota intestinale.

Mentre il dibattito sull’impatto dei dolcificanti ipocalorici sul microbiota intestinale continua, due revisioni della letteratura scientifica di recente pubblicazione hanno preso in esame l’evidenza disponibile dagli studi su animali ed esseri umani per fornire una chiara risposta basata sulla totalità dei dati attuali (Lobach et al, 2019; Ruiz-Ojeda et al, 2019). I punti principali e le conclusioni di maggiore spicco, a supporto del fatto che gli studi attuali non hanno riscontrato alcuna evidenza di effetti sulla salute per i dolcificanti ipocalorici attraverso l’impatto sul microbiota intestinale nelle dosi utilizzate per uso umano, vengono trattati nell’attuale articolo dell’ISA.

Background: Cosa è il microbiota intestinale e come può la dieta influenzare il suo profilo?

I trilioni di microrganismi simbiotici presenti nel corpo umano, la maggior parte dei quali si trovano nel tratto gastrointestinale, sono noti come microbiota o microbioma. Sono state identificate più di 1000 specie di batteri in totale, e quelle predominanti sono i Firmicutes e Bacteroidetes. Tuttavia, le proporzioni di queste specie possono cambiare enormemente tra un individuo e l’altro (Rowland et al, 2018).

Il tipo e la quantità di cibo che consumiamo ogni giorno può influenzare ampiamente il microbiota intestinale. Si è riscontrato che la nostra dieta abituale, nonché i cambiamenti dietetici di breve e lungo termine possono influenzare la composizione, diversità e funzionalità del microbiota intestinale (Lobach et al, 2019). Di fatto, le variazioni temporanee a livello microbico dovute ai cambiamenti della dieta si possono verificare anche entro 24 ore (David et al, 2014). Secondo alcune ipotesi alcuni nutrienti e ingredienti alimentari specifici possono influenzare il profilo e/o la funzione del microbioma e determinati tipi di cambiamenti nella dieta possono portare a un aumento del rischio di determinati esiti per la salute ma, in generale, il significato della gran parte dei cambiamenti non è ancora chiaro.

Nessun effetto rilevante dal punto di vista clinico dei dolcificanti ipocalorici sul microbiota intestinale, in base ai nuovi studi di revisione

Una volta identificate un totale di 17 pubblicazioni che hanno fatto ricerche sulla somministrazione di dolcificanti ipocalorici ad animali (14 studi) o esseri umani (3 studi) e sugli effetti sul microbiota intestinale, lo studio di Lobach et al. costituisce una revisione approfondita della letteratura di studi in vivo su animali ed esseri umani già pubblicati. Gli autori hanno concluso che “La somma dei dati fornisce una chiara evidenza che i cambiamenti nella dieta non collegati al consumo di dolcificanti ipocalorici sono probabilmente i principali fattori di cambiamento a livello di numero e fila [phyla] del microbiota intestinale, a conferma dell’opinione sostenuta dalle principali autorità normative internazionali nell’ambito della sicurezza e salute degli alimenti, secondo cui i dolcificanti ipocalorici sono sicuri ai livelli attualmente approvati.” (Lobach et al., 2019).

Una seconda revisione di Ruiz-Odeja et al. (2019) discute sull’evidenza raccolta da 18 studi su animali ed esseri umani che analizzano gli effetti dei dolcificanti ipocalorici e dei polioli nella composizione del microbiota intestinale. Gli autori indicano che gli studi attuali, principalmente esperimenti su animali, hanno dimostrato alcuni effetti in dosaggi elevati di saccarina e sucralosio sulla composizione del microbiota intestinale, ma la rilevanza clinica di questi reperti negli esseri umani non è chiara. Gli autori sottolineano che sono necessari ulteriori studi su esseri umani per chiarire queste osservazioni preliminari. Gli autori, inoltre, dichiarano che la ricerca fino ad oggi indica che il sucralosio è sicuro e notano in linea generale che tutti i dolcificanti approvati e valutati in modo critico da FDA, EFSA e Codex Alimentarius sono considerati sicuri. Come indicato nella revisione del 2019 di Lobach et al., gli enormi problemi di disegno della gran parte degli studi su animali considerati come verità putativa degli effetti, rendono impossibile una traduzione affidabile dei reperti da questi studi sugli esseri umani. Inoltre, la ricerca disponibile non sostiene un meccanismo ragionevole in base a cui i dolcificanti ipocalorici approvati potrebbero avere un effetto significativo dal punto di vista clinico sulla salute attraverso l’interazione con il microbiota intestinale. Ad esempio, gli studi a lungo termine sugli animali a dosaggi notevolmente più elevati di quelli che verrebbero consumati dalle persone, dimostrano che il sucralosio è sicuro, e indicano che non ci sono effetti avversi sulla salute o funzione del microbiota intestinale, e la ricerca indica che il sucralosio non è una fonte di energia per, né viene metabolizzato in qualsiasi altro modo da, la microflora intestinale.

Le osservazioni e i reperti principali dei recenti documenti di revisione pubblicati includono:

    • Gli studi attuali non hanno riscontrato alcuna evidenza di effetti avversi per i dolcificanti sul microbiota intestinale nelle dosi utilizzate per uso umano.
    • I cambiamenti normali della dieta, che non hanno alcun rapporto con i dolcificanti ipocalorici, sono probabilmente il motivo principale dei cambiamenti nel profilo del microbiota intestinale, e tali cambiamenti molto probabilmente si verificano ogni giorno.
      • Gli studi sui possibili effetti dei dolcificanti ipocalorici devono considerare questi aspetti nell’interpretazione dei cambiamenti riscontrati.
    • I rapporti sugli effetti correlati provengono principalmente da studi su animali in cui i dosaggi utilizzati vanno oltre l’assunzione prevista possibile negli esseri umani, e in cui esistono problemi significativi in termini di design dello studio che rendono le conclusioni degli effetti piuttosto questionabili.
      • L’estrapolazione dell’effetto di un dolcificante sulla microflora intestinale a tutti i dolcificanti ipocalorici non è nemmeno adeguata, sulla base di differenze ben documentate a livello chimico, del loro metabolismo nel corpo, e della quantità di dolcificanti ipocalorici o dei loro metaboliti che raggiungono la microflora intestinale.
    • Ci sono notevoli differenze tra il profilo del microbioma intestinale negli animali da laboratorio e nelle persone, per cui tradurre i dati da studi su animali che studiano gli effetti di dosaggi estremamente elevati di dolcificanti ipocalorici è particolarmente sospetto.
    • I risultati di studi sul metabolismo e sulla sicurezza non dimostrano alcuna evidenza di un meccanismo plausibile per un effetto clinicamente rilevante sul microbiota intestinale.
  • Le autorità normative internazionali sulla sicurezza e salute degli alimenti hanno sempre confermato che i dolcificanti ipocalorici sono sicuri ai livelli attualmente approvati. Ciò include la valutazione della funzione intestinale e della salute a livello globale.
  • La ricerca futura dovrebbe includere degli studi ben disegnati e controllati con le dosi adeguate nell’ambito di livelli di consumo umano realistici e dimensioni di soggetti adeguati per valutare l’impatto potenziale dei dolcificanti ipocalorici sul microbiota intestinale (Ruiz-Ojeda et al., 2019). È anche necessario un attento controllo di altri fattori che sappiamo influenzano la microflora intestinale, come ad esempio il consumo di alimenti e la composizione della dieta, per evitare effetti che possano portare a confusione.
  1. David LA, Maurice CF, Carmody RN, et al. Diet rapidly and reproducibly alters the human gut microbiome. Nature. 2014; 505(7484): 559–563
  2. Lobach A, Roberts A, Rowland I. Assessing the in vivo data on low/no-calorie sweeteners and the gut microbiota. Food and Chemical Toxicology 2019; 124: 385-399
  3. Rowland I, Gibson G, Heinken A, et al. Gut microbiota functions: metabolism of nutrients and other food components. Eur J Nutr 2018 Feb; 57(1): 1-24
  4. Ruiz-Ojeda FJ, Plaza- Díaz J, Sáez-Lara MJ, and Gil A. Effects of Sweeteners on the Gut Microbiota: A Review of Experimental Studies and Clinical Trials. Adv Nutr 2019; 10: S31–S48
  5. Suez J, Korem T, Zeevi D, et al. Artificial sweeteners induce glucose intolerance by altering the gut microbiota. Nature 2014; 514(7521): 181-6